venerdì 19 ottobre 2007

CANCAMIN... CANCAMIN... SPAZZACAMIN...

Vorrei parlare un po di spazzacamini "nostrani" e a volte, aihmè, anche un po rustici.
Non voglio comunque tirare in ballo ne il signor Alois Lustenberger di Biasca, ne il signor Michele Poma di Morcote e men che meno il signor Stoppa Orlando di Montecarasso come nemmeno gli altri 76 spazzacamini "ufficiali" presenti nella Svizzera italiana.
(comunque a mio modestissimo parere Stoppa non è il nome adatto per uno spazzacamino)

Voglio invece tirare in causa tutti noi, perché in ognuno di noi è racchiuso un piccolo spazzacamino volenteroso.

Fin dall'antichità si parla di spazzacamini, e ne ho trovato la prova sfogliando il vangelo di San Tommaso (è mia consuetudine leggere un paio di vangeli ogni sera prima di addormentarmi)

cito: (quindi... silenzio!)
Il regno dello spazzacamino è dentro di te
e tutt'intorno a te,
non in templi fatti di legno e di pietre.
Spacca un pezzo di legno
e io ci sarò,
solleva una pietra
e mi troverai.

(Vangelo di San Tommaso) (quello che metteva sempre le dita nel naso)

E qui viene il dunque, chi, in cuor suo, non è mai stato un po spazzacamino?





C'è chi usa arnesi improvvisati, chi usa fazzoletti, chi li usa solamente in pubblico ma in genere lo strumento più adatto è il dito, meglio se munito di unghie ma comunque TUTTI si tolgono questi meravigliosi frutti maturi dal naso: LE CACCOLE!
Purtroppo ancora troppe poche persone hanno dato importanza a queste palline che potrebbero sembrare un inutile sassolino, simile a tanti altri, ma ognuna racchiude in se una magnifica storia, differente da tutte le altre!

Ce ne sono di svariati tipi, quelle indurite, che solitamente sono ben saldate ad un pelo del naso, quelle leggermente schiacciate (in genere sono le più giocherellone e difficili da acchiappare) che ad ogni respiro si spostano, ritornando poi magicamente nella loro posizione originale, quelle mezze dure e mezze molli, che di primo istinto sembrano le più facili da togliere ma si scopre in seguito che possono essere aggrappate molto più in alto, in un paio di casi erano direttamente collegate alla cornea, con quel loro simpatico codino, e infine ci sono quelle senza una forma ben precisa, che si possono trovare in ogni parte del caminetto, e normalmente basta toccarle per farle mutare, come per incanto, in un'altra magnifica forma.

Magari sembra un argomento schifoso, ma è inutile negare l'evidenza, tutti lo fanno!
Perfino Cristobal Jodorowsky che è un famoso pittore, poeta, scrittore, attore, regista, guaritore e chi più ne ha più ne metta, pare abbia costruito un elefantino con le sue caccole!

Da chi si scaccola allegramente mentre è in colonna, a chi lo fa in ufficio, a chi lo fa per strada, a chi lo fa a tavola, magari davanti ad altri, magari cercando di camuffare il gesto, ma magari non esistono altri gesti simili quindi, magari, fai solo una figura più grande (in pratica un figurone!!), c'è poi chi lo fa per divertirsi in seguito con la sua creazione e chi lo fa semplicemente per noia. Infine c'è chi lo fa semplicemente perché ha un mostriciattolo nel naso che non vede l'ora di conoscere il mondo.





Comunque, se non si ha un fazzoletto in tasca, mica si possono tenere in mano:
non sono carine da vedere sul dito, figuriamoci se si deve dare la mano a qualcuno!
Quindi dove andranno a finire questi piccoli capolavori una volta tolti dal naso?


Di solito a casa si hanno dei santuari appositi per metterle in mostra. C'è chi le appiccica sotto al divano, chi le mette sotto al tavolo e chi sotto ad una sedia (quasi sempre la stessa).
Ma perché sotto a qualcosa? Per gelosia, così da evitare di mostrarle a persone invidiose o per proteggerle dalle intemperie? a questo quesito non ho ancora trovato risposta...

Ritorniamo ora sulla fine (purtroppo spesso indegna) di queste piccole opere d'arte.
Come detto, a casa si hanno una moltitudine di altari per offrirle agli dei, ma se si cammina per strada?
Per pigrizia si possono far essiccare sulle proprie braghe (o eventualmente quelle altrui) ma nella maggior parte dei casi vengono appallottolate tra l'indice e il pollice per far perdere loro il potere adesivo e in seguito si ricerca la maggior gittata possibile. (l'autonomia media è di un paio di metri, mi raccomando non rimanete delusi se non riuscite a fargli attraversare un campo di calcio) In questo caso però il vostro creato andrà però irrimediabilmente sprecato.

Un'alternativa è quella di cercare di essere dei piccoli Guglielmo Tell, cercando di colpire un bersaglio prestabilito. I migliori sono dei passanti ignari, magari mentre sbadigliano (...)

Un ultima possibilità è quella di mangiarle. Ma non condite (cioè, in un certo senso si, direttamente con le dita) perché potreste essere visti abbastanza male.
Dipende poi dai gusti, ma sia che si mangiano secche, molli o stagionate la sostanza è sempre la stessa.


Tra l'altro a quanto pare mangiare le caccole del naso fa bene, lo sostiene Friederich Bischinger, un riconosciuto nutrizionista austriaco.
Contengono infatti dei batteri che fanno molto bene al sistema immunitario e contengono inoltre sostanze saline "nutrienti e deliziose per i bambini" (e non solo per i bambini).

Vi consiglio comunque caldamente di mangiare solo le vostre...

Buon appetito!

1 commento:

Lomba ha detto...

un'altro malato!...

di posti comunqu edove attaccrle c ne sono molti di più tipo lo specchietto retrovisore esterno dell'auto, il tetto dell'auto, dietro le orecchie, sotto le unghie...ho conosciuto gente che ne faceva una vera e propria collezione e le metteva tutte in una scatolina...

ma quello di mangiarle...vale anche per i tarzanelli?